Alla presenza tra gli altri del sindaco di Verona Federico Sboarina, del presidente UEC e vice presidente UCI Enrico Della Casa, del consigliere federale Giancarlo Masini. I numeri sono già importanti, tanto che due settimane prima dell’evento sono già ben 1200 gli atleti iscritti da tutta Europa.

La UEC European Cup BMX torna a far tappa alla BMX Olympic Arena di Verona sabato 2 e domenica 3 aprile. L’organizzazione è sempre a cura del Team Bmx Verona che tiene a battesimo, ormai da quattro anni consecutivi questa manifestazione, sancendo di fatto l’avvio della stagione agonistica internazionale per la BMX.

Si è svolta questa mattina la presentazione dell’evento a cui sono intervenuti anche il presidente UEC e vice presidente UCI Enrico Della Casa, il consigliere FCI Giancarlo Masini, il sindaco di Verona Federico Sboarina che ha sottolineato “Verona è città votata alle due ruote, oltre a questo importante evento, il prossimo 29 maggio si concluderà nella nostra città anche il Giro d’Italia”, e l’assessore allo sport del Comune di Verona Filippo Rando.

Un appuntamento molto atteso, dopo il lungo inverno, dagli addetti ai lavori e soprattutto dagli atleti, che da diverse settimane stanno affollando l’impianto scaligero per prepararsi al meglio in vista della competizione, alla quale prenderanno parte rider e accompagnatori in rappresentanza di una trentina di nazioni.

“Anche quest’anno”, commenta Linda Spiazzi, presidente del Team Bmx Verona, “la nostra pista e la nostra città indossano la veste internazionale per l’apertura della kermesse europea. Al di là del valore dell’evento in sé, ci piace evidenziare il fatto che ogni anno di più la pista Olimpica di Verona conferma l’apprezzamento Nazionale ed Europeo, sancito due anni fa con il riconoscimento di Centro Federale Italiano ed Europeo. E a riprova di ciò, già da diverse settimane il nostro impianto ospita delegazioni provenienti da mezzo continente che arrivano qui per provare la pista prima della gara. Ma devo rilevare con piacere che questo andirivieni prosegue anche per il resto dell’anno, magari con minore intensità, ma comunque con una certa costanza”.

La macchina organizzativa è già partita da qualche mese. Significa, in sostanza, che a decine e decine di volontari ormai collaudati sono state distribuite tutte le mansioni, dagli sbandieratori agli addetti alla manutenzione fino al servizio bar. Un piccolo esercito, insomma, che da sempre rappresenta un motivo di vanto per il team.

“Quest’anno”, aggiunge Linda, “abbiamo un ulteriore ragione per essere orgogliosi del nostro impegno. Per le gare del 2 e 3 aprile, infatti, il pubblicò potrà assistere seduto sugli spalti che stanno ormai per essere ultimati. Abbiamo scelto una soluzione ecologica, con la pietra, con un colpo d’occhio veramente importante. E in questo modo, soprattutto, siamo perfettamente allineati a quanto richiesto a livello Internazionale per l’organizzazione di competizioni di questa portata”.

Ancora una volta, nell’impianto di via Sogare è atteso il pubblico delle grandi occasioni: un’invasione colorata di rider e accompagnatori che daranno vita a due giorni intensi, in cui usciranno i primi verdetti stagionali.

Particolarmente attesi, naturalmente, i rider del team veronese, capitanati da Giacomo Fantoni, reduce dall’esperienza olimpica in terra giapponese. Ma a fargli compagnia ci saranno Pietro Bertagnoli, Elite, e Leonardo Cantiero, Under 23, entrambi protagonisti di un 2021 molto positivo (Bertagnoli si è aggiudicato due tappe di Coppa del Mondo e Cantiero ha concluso la stagione al secondo posto nel circuito Europeo e nel ranking mondiale Junior).

“Speriamo si facciano onore come ci hanno abituati l’anno scorso”, prosegue Linda Spiazzi, “e ci auguriamo che anche le nuove leve inizino a trovare le soddisfazioni che meritano in ambito internazionale. La fortuna di avere una pista come questa diventa un’opportunità importantissima per i giovani che vogliono crescere in questa disciplina”.

Giorgio Torre

Photobicicailotto

Il presidente UEC Enrico Dalla Casa: “Con tutte le Federazioni diamo supporto agli atleti ucraini”

Nel corso della presentazione delle prime due prove veronesi della UEC European Cup BMX è intervenuto questa mattina anche il presidente UEC e vicepresidente UCI Enrico Della Casa. È stata l’occasione per lui anche di prendere visione in prima persona del bel progetto di solidarietà messo in atto dall’impianto veronese che sta ospitando alcuni atleti nazionali BMX dell’Ucraina insieme al team manager e coach Volodymyr Boychuk.

Durante quest’ultima emergenza il ciclismo ha risposto subito presente e sono tante le iniziative nate in supporto agli atleti ucraini. La stessa UEC si è adoperata a loro supporto. “La prima cosa che abbiamo fatto – spiega Enrico Della Casa – è stato fornire una copertura assicurativa a questi atleti che abbiamo scoperto fossero scoperti da ciò, per praticare agonismo. In sinergia con la Federciclismo italiana abbiamo assicurato una cinquantina di ragazzi che nei prossimi mesi svolgeranno attività in Italia, molti dei quali anche su pista”.

Della Casa aggiunge: “Come UEC abbiamo attivato una raccolta fondi per sostenere questi ragazzi e abbiamo messo i primi cento mila euro. Lavoriamo in sinergia con le diverse federazioni nazionali, soprattutto quelle di confine come Ungheria e Polonia che sono particolarmente coinvolte. L’intendo è quello di aiutare gli atleti ucraini e devo dire che per questa missione si è formato un bel gruppo compatto con tante Federazioni. Il problema è molto serio – prosegue il presidente UEC – qualche atleta sta ancora cercando di scappare dai luoghi della guerra. Sappiamo che il campione ucraino Under 23 è riuscito nei giorni scorsi a raggiungere Budapest e ora ha raggiunto Montecarlo dove riceverà supporto dalla Federazione monegasca. Insomma, tutti insieme cerchiamo di dare una mano”.

Mentre ci parla, Enrico Della Casa osserva giovani rider ucraini che pedalano sulla pista veronese insieme ai ragazzi italiani e anche di altre nazioni e si rallegra. “Diamo un bel messaggio. È molto importante quello che lo sport può riuscire a fare per questi ragazzi. Dobbiamo aiutarli perché vivono una situazione molto difficile. Loro sono qui e si divertono per qualche ora, ma i loro pensieri sono tormentati da ciò che succede nel loro paese e spesso hanno i loro genitori ancora lì o magari non ne hanno notizie da alcuni giorni. Bisogna dare loro anche un supporto psicologico. Più che di un albergo, questi giovani hanno bisogno di una famiglia. All’improvviso si trovano senza una famiglia, lontani dal loro paese e non si sa per quanto tempo ancora lo saranno. Per questo motivo stiamo lavorando a stretto contatto anche con il segretario generale della Federazione ucraina per censire tutti questi ragazzi, per capire chi sono, dove sono e chi li ospita. Ci stiamo organizzando per aiutarli soprattutto dal punto di vista psicologico”.

Una situazione molto complessa. “Nessuno poteva prevedere questa guerra nel cuore dell’Europa. È una situazione nuova per tutti e abbiamo sicuramente tanto da lavorare, tutti insieme, per fare il possibile per aiutare tutti questi ragazzi e ragazze”, conclude Della Casa.


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Coppa Europa BMX - Presentate le due prove di Verona

Alla presenza tra gli altri del sindaco di Verona Federico Sboarina, del presidente UEC e vice presidente UCI Enrico Della Casa, del consigliere federale Giancarlo Masini. I numeri sono già importanti, tanto che due settimane prima dell’evento sono già ben 1200 gli atleti iscritti da tutta Europa.

La UEC European Cup BMX torna a far tappa alla BMX Olympic Arena di Verona sabato 2 e domenica 3 aprile. L’organizzazione è sempre a cura del Team Bmx Verona che tiene a battesimo, ormai da quattro anni consecutivi questa manifestazione, sancendo di fatto l’avvio della stagione agonistica internazionale per la BMX.

Si è svolta questa mattina la presentazione dell’evento a cui sono intervenuti anche il presidente UEC e vice presidente UCI Enrico Della Casa, il consigliere FCI Giancarlo Masini, il sindaco di Verona Federico Sboarina che ha sottolineato “Verona è città votata alle due ruote, oltre a questo importante evento, il prossimo 29 maggio si concluderà nella nostra città anche il Giro d’Italia”, e l’assessore allo sport del Comune di Verona Filippo Rando.

Un appuntamento molto atteso, dopo il lungo inverno, dagli addetti ai lavori e soprattutto dagli atleti, che da diverse settimane stanno affollando l’impianto scaligero per prepararsi al meglio in vista della competizione, alla quale prenderanno parte rider e accompagnatori in rappresentanza di una trentina di nazioni.

“Anche quest’anno”, commenta Linda Spiazzi, presidente del Team Bmx Verona, “la nostra pista e la nostra città indossano la veste internazionale per l’apertura della kermesse europea. Al di là del valore dell’evento in sé, ci piace evidenziare il fatto che ogni anno di più la pista Olimpica di Verona conferma l’apprezzamento Nazionale ed Europeo, sancito due anni fa con il riconoscimento di Centro Federale Italiano ed Europeo. E a riprova di ciò, già da diverse settimane il nostro impianto ospita delegazioni provenienti da mezzo continente che arrivano qui per provare la pista prima della gara. Ma devo rilevare con piacere che questo andirivieni prosegue anche per il resto dell’anno, magari con minore intensità, ma comunque con una certa costanza”.

La macchina organizzativa è già partita da qualche mese. Significa, in sostanza, che a decine e decine di volontari ormai collaudati sono state distribuite tutte le mansioni, dagli sbandieratori agli addetti alla manutenzione fino al servizio bar. Un piccolo esercito, insomma, che da sempre rappresenta un motivo di vanto per il team.

“Quest’anno”, aggiunge Linda, “abbiamo un ulteriore ragione per essere orgogliosi del nostro impegno. Per le gare del 2 e 3 aprile, infatti, il pubblicò potrà assistere seduto sugli spalti che stanno ormai per essere ultimati. Abbiamo scelto una soluzione ecologica, con la pietra, con un colpo d’occhio veramente importante. E in questo modo, soprattutto, siamo perfettamente allineati a quanto richiesto a livello Internazionale per l’organizzazione di competizioni di questa portata”.

Ancora una volta, nell’impianto di via Sogare è atteso il pubblico delle grandi occasioni: un’invasione colorata di rider e accompagnatori che daranno vita a due giorni intensi, in cui usciranno i primi verdetti stagionali.

Particolarmente attesi, naturalmente, i rider del team veronese, capitanati da Giacomo Fantoni, reduce dall’esperienza olimpica in terra giapponese. Ma a fargli compagnia ci saranno Pietro Bertagnoli, Elite, e Leonardo Cantiero, Under 23, entrambi protagonisti di un 2021 molto positivo (Bertagnoli si è aggiudicato due tappe di Coppa del Mondo e Cantiero ha concluso la stagione al secondo posto nel circuito Europeo e nel ranking mondiale Junior).

“Speriamo si facciano onore come ci hanno abituati l’anno scorso”, prosegue Linda Spiazzi, “e ci auguriamo che anche le nuove leve inizino a trovare le soddisfazioni che meritano in ambito internazionale. La fortuna di avere una pista come questa diventa un’opportunità importantissima per i giovani che vogliono crescere in questa disciplina”.

Giorgio Torre

Photobicicailotto

Il presidente UEC Enrico Dalla Casa: “Con tutte le Federazioni diamo supporto agli atleti ucraini”

Nel corso della presentazione delle prime due prove veronesi della UEC European Cup BMX è intervenuto questa mattina anche il presidente UEC e vicepresidente UCI Enrico Della Casa. È stata l’occasione per lui anche di prendere visione in prima persona del bel progetto di solidarietà messo in atto dall’impianto veronese che sta ospitando alcuni atleti nazionali BMX dell’Ucraina insieme al team manager e coach Volodymyr Boychuk.

Durante quest’ultima emergenza il ciclismo ha risposto subito presente e sono tante le iniziative nate in supporto agli atleti ucraini. La stessa UEC si è adoperata a loro supporto. “La prima cosa che abbiamo fatto – spiega Enrico Della Casa – è stato fornire una copertura assicurativa a questi atleti che abbiamo scoperto fossero scoperti da ciò, per praticare agonismo. In sinergia con la Federciclismo italiana abbiamo assicurato una cinquantina di ragazzi che nei prossimi mesi svolgeranno attività in Italia, molti dei quali anche su pista”.

Della Casa aggiunge: “Come UEC abbiamo attivato una raccolta fondi per sostenere questi ragazzi e abbiamo messo i primi cento mila euro. Lavoriamo in sinergia con le diverse federazioni nazionali, soprattutto quelle di confine come Ungheria e Polonia che sono particolarmente coinvolte. L’intendo è quello di aiutare gli atleti ucraini e devo dire che per questa missione si è formato un bel gruppo compatto con tante Federazioni. Il problema è molto serio – prosegue il presidente UEC – qualche atleta sta ancora cercando di scappare dai luoghi della guerra. Sappiamo che il campione ucraino Under 23 è riuscito nei giorni scorsi a raggiungere Budapest e ora ha raggiunto Montecarlo dove riceverà supporto dalla Federazione monegasca. Insomma, tutti insieme cerchiamo di dare una mano”.

Mentre ci parla, Enrico Della Casa osserva giovani rider ucraini che pedalano sulla pista veronese insieme ai ragazzi italiani e anche di altre nazioni e si rallegra. “Diamo un bel messaggio. È molto importante quello che lo sport può riuscire a fare per questi ragazzi. Dobbiamo aiutarli perché vivono una situazione molto difficile. Loro sono qui e si divertono per qualche ora, ma i loro pensieri sono tormentati da ciò che succede nel loro paese e spesso hanno i loro genitori ancora lì o magari non ne hanno notizie da alcuni giorni. Bisogna dare loro anche un supporto psicologico. Più che di un albergo, questi giovani hanno bisogno di una famiglia. All’improvviso si trovano senza una famiglia, lontani dal loro paese e non si sa per quanto tempo ancora lo saranno. Per questo motivo stiamo lavorando a stretto contatto anche con il segretario generale della Federazione ucraina per censire tutti questi ragazzi, per capire chi sono, dove sono e chi li ospita. Ci stiamo organizzando per aiutarli soprattutto dal punto di vista psicologico”.

Una situazione molto complessa. “Nessuno poteva prevedere questa guerra nel cuore dell’Europa. È una situazione nuova per tutti e abbiamo sicuramente tanto da lavorare, tutti insieme, per fare il possibile per aiutare tutti questi ragazzi e ragazze”, conclude Della Casa.


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