E’ stato un’edizione della corsa rosa che ha visto i corridori italiani tornare protagonisti, con quattro vittorie di tappa, la maglia ciclamino di Milan e il quarto posto di Caruso.

ROMA – Con la volata al fulmicotone di Mark Cavendish, nella Grande bellezza di Roma, lungo via dei Fori Imperiali, si è concluso il 106^ Giro d’Italia che ha visto trionfare Primoz Roglic.

Trionfo che non vuol dire dominio ma che assume un sapore particolare, perché arrivato negli ultimi chilometri della tappa decisiva, quella di ieri a Monte Lussari. Un giro che, nello scontro generazionale tra gli over ’30’ e le nuove leve, ha segnato un punto per un campione di 34 anni, davanti ad un altro, Geraint Thomas, di 37. Aggiungiamo che sul quarto gradino è salito un grande Damiano Caruso (36 anni da compiere) e anche l’impresa di oggi di Mark Cavendish (38 anni), capace di superare il record di anni di Bartali tra la prima e l’ultima vittoria al Giro.

A salvare l’onore della nuova generazione un indomito Joao Almeida e, soprattutto, tanti italiani, che hanno vinto ben quattro tappe e portato a casa la maglia ciclamino con Jonathan Milan.

Lo ricorda il presidente Dagnoni nella sua dichiarazione finale, che allarga anche lo sguardo al valore e importanza del ciclismo per il nostro Paese: “Complimenti a Primoz Roglic, autore di un’impresa che resterà nella storia di questo sport, ed anche a Geraint Thomas, avversario leale e coriaceo. Complimenti anche a Mark Cavendish: la volata di oggi premia un campione eterno, simbolo di professionalità e serietà. Non poteva scegliere modo migliore per chiudere la sua lunga carriera.

E’ stato un Giro stupendo; per noi italiani, per i quattro successi di tappa di Jonathan Milan, Davide Bais, Alberto Dainese e Filippo Zana, per la maglia ciclamino dello stesso Jonathan e per il quarto posto di Damiano Caruso, un uomo e campione esemplare a cui dobbiamo molto.

E’ stato un Giro stupendo; perché ha attraversato un Paese bello, che ha, per l’occasione, messo il vestito delle grandi occasioni e si è mostrato al mondo in tutto il suo splendore. Il ciclismo ha la capacità di mettere in evidenza la parte migliore dell’Italia.

E’ stato un Giro stupendo; perché in ogni tappa ci sono state tanti appassionati ai bordi delle strade, a dimostrazione che il nostro sport continua a conservare un posto particolare nel cuore degli italiani. Ancora più bello perché tra i tanti spettatori anche molti bambini: sono loro il nostro futuro e a loro tutti noi dobbiamo dedicare la grande bellezza che questo finale a Roma ci ha regalato.”



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Giro d'Italia - Dagnoni: 'Complimenti a Roglic e bravi i corridori italiani'

E' stato un'edizione della corsa rosa che ha visto i corridori italiani tornare protagonisti, con quattro vittorie di tappa, la maglia ciclamino di Milan e il quarto posto di Caruso.

ROMA - Con la volata al fulmicotone di Mark Cavendish, nella Grande bellezza di Roma, lungo via dei Fori Imperiali, si è concluso il 106^ Giro d'Italia che ha visto trionfare Primoz Roglic.

Trionfo che non vuol dire dominio ma che assume un sapore particolare, perché arrivato negli ultimi chilometri della tappa decisiva, quella di ieri a Monte Lussari. Un giro che, nello scontro generazionale tra gli over '30' e le nuove leve, ha segnato un punto per un campione di 34 anni, davanti ad un altro, Geraint Thomas, di 37. Aggiungiamo che sul quarto gradino è salito un grande Damiano Caruso (36 anni da compiere) e anche l'impresa di oggi di Mark Cavendish (38 anni), capace di superare il record di anni di Bartali tra la prima e l'ultima vittoria al Giro.

A salvare l'onore della nuova generazione un indomito Joao Almeida e, soprattutto, tanti italiani, che hanno vinto ben quattro tappe e portato a casa la maglia ciclamino con Jonathan Milan.

Lo ricorda il presidente Dagnoni nella sua dichiarazione finale, che allarga anche lo sguardo al valore e importanza del ciclismo per il nostro Paese: "Complimenti a Primoz Roglic, autore di un’impresa che resterà nella storia di questo sport, ed anche a Geraint Thomas, avversario leale e coriaceo. Complimenti anche a Mark Cavendish: la volata di oggi premia un campione eterno, simbolo di professionalità e serietà. Non poteva scegliere modo migliore per chiudere la sua lunga carriera.

E’ stato un Giro stupendo; per noi italiani, per i quattro successi di tappa di Jonathan Milan, Davide Bais, Alberto Dainese e Filippo Zana, per la maglia ciclamino dello stesso Jonathan e per il quarto posto di Damiano Caruso, un uomo e campione esemplare a cui dobbiamo molto.

E’ stato un Giro stupendo; perché ha attraversato un Paese bello, che ha, per l’occasione, messo il vestito delle grandi occasioni e si è mostrato al mondo in tutto il suo splendore. Il ciclismo ha la capacità di mettere in evidenza la parte migliore dell’Italia.

E’ stato un Giro stupendo; perché in ogni tappa ci sono state tanti appassionati ai bordi delle strade, a dimostrazione che il nostro sport continua a conservare un posto particolare nel cuore degli italiani. Ancora più bello perché tra i tanti spettatori anche molti bambini: sono loro il nostro futuro e a loro tutti noi dobbiamo dedicare la grande bellezza che questo finale a Roma ci ha regalato."



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